Un po’ difficile da raggiungere (5 ore in treno e 2 cambi a Firenze e a Terontola), ma è sempre bello tornare a Perugia, soprattutto per il Festival Internazionale del Giornalismo.

Quest’anno il festival spegne 10 candeline e il modo migliore per festeggiarlo era esserci, anche perché anno dopo anno la lineup degli speaker è sempre più interessante. Solo per fare qualche nome della decima edizione possiamo citare: Lucia Annunziata dell’Huffington Post, Celia Guimaraes di Rai News, Livia Iacolare di Twitter Italia, Pierluigi Pardo di Sport Mediaset, Paolo Barberis (consigliere dell’Innovazione del Presidente del Consiglio), Dino Amenduni, Mafe De Baggis, Riccardo Iacona, Sarah Varetto (direttore di Sky TG24), Craig Silverman di BuzzFeed Canada, Mark Little di Twitter, Peter Gomez, Giovanni Floris, Diego Bianchi, e tanti tanti altri, tutti stipati in una agenda fittissima di appuntamenti in 12 location sparse per la città.

Il Festival Internazionale del Giornalismo è un grande momento per imparare e osservare: imparare perché ogni speach ti arricchisce trasmettendoti nuovo know how; osservare perché gli speaker che arrivano da tutto il mondo fanno il punto su tutto ciò che riguarda un determinato topic condividendo le loro esperienze.

Ho iniziato il mio giro della manifestazione con “Maledetto Storytelling” con Diego Amenduni e Mafe De Baggis. Lo storytelling è una tecnica di comunicazione, molto nota a chi come noi si occupa di digital, che nel corso degli ultimi anni l’ha subita da parte dei politici che ne hanno abusato per fini propagandistici.
Il “maledetto” sta infatti proprio a sottolineare la distorsione che vive oggi lo storytelling. La bellezza di questa tecnica sta invece non in chi la racconta (ad esempio un politico o un potente), ma nella sua missione: raccontare una storia. Una storia è raccontata bene quando tocca degli elementi che sono presenti nella nostra mente e nei nostri ricordi, e il compito dello storyteller deve essere quello di riuscire a toccare questi elementi attraverso un percorso narrativo.

“Accettiamo che lo storytelling sia uno strumento positivo. Contano le storie, altrimenti vengono confuse con la fuffa.”
Dino Amenduni

Al Festival Internazionale del Giornalismo non potevano certo mancare i social. Perché social e giornalismo sono legati a doppio filo: e infatti non è mancato Twitter, fresco fresco di compleanno celebrato con #Twitter10 (a proposito di social, qui abbiamo scritto di come sia possibile fare giornalismo su Snapchat).

Durante tutta la manifestazione l’Hotel Brufani ha ospitato la #BlueRoom di Twitter, uno spazio esclusivo per permettere a degli ospiti speciali di vivere un’esperienza Twitter immersiva e interattiva con il proprio pubblico con interviste, annunci, sessioni di Q&A e molto altro ancora. Tra i tanti passati dalla Blue Room anche Zoro.

[foto in copertina di Stefano Gizzi #IJF15]

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