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Il Customer Engagement va in orbita

Customer engagement va in orbita

Red Bull ha portato il Customer Engagement su un livello mai sperimentato prima.
Anche se, come qualcuno fa notare, Red Bull Stratos non è poi tanto diverso da quello che faceva Sector No Limits una 15ina di anni fa con testimonial come Patrick de Gayardon, a parte che c’è Internet di mezzo.

E, in effetti, la presenza di Internet è tutta la differenza. Non solo come potenza di buzz, cosa di per sé non da poco, ma perché ha spostato l’accento della comunicazione di marca sui contenuti: sul content marketing. E sul fattore di engagement che ne deriva.

15 anni fa, in pieno paradigma televisivo, Patrick de Gayardon e tutta la scuderia di testimonial Sector erano appunto soltanto dei testimonial, degli sportivi estremi che diventavano personaggi televisivi portando con sé il logo Sector e i valori della marca: che era pienamente co-protagonista della comunicazione.

Quello che oggi è cambiato, grazie al paradigm shift internet, è che il volo supersonico di Felix Baumgartner è protagonista assoluto di un’operazione di cui Red Bull è “soltanto” finanziatore e, soprattutto, media company. Perché, ha prodotto un contenuto video scientifico/sportivo che stato guardato da oltre 8 milioni di persone live su YouTube e che genererà anche un documentario BBC in onda a Novembre negli States sul National Geographic Channel.
La marca diventa invisibile, cedendo il passo al contenuto e all’atleta. Come nota AdFreak, infatti, la marca è “omnipresent yet invisible”.

Facendo un passo indietro a favore dei contenuti, Red Bull aumenta la sua visibilità e la sua capacità di fare engagement, al punto che qualcuno già addita l’evento come prossimo oro a Cannes nella categoria special events e live advertising. E a giudicare dal numero di spoof istantanei (qui di seguito vedete quello di Conan o’Brien e, sotto, quello di Ogilvy Vienna, con i Lego), tendo ad essere d’accordo.

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