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Twitter e Tumblr sempre più orientati al video content marketing

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Che riguardino gattini, ricette o scherzi, sono sempre i video ad avere la meglio sulla vostra attenzione, non è così?
Ormai lo ha capito anche Facebook che, favorendo questo tipo di contenuti, ha fatto sì che molte delle stime sui trend del video content marketing si siano già rivelate corrette. Ad esempio alcune previsioni per il 2017 dicono che il 69% del traffico internet sarà detenuto da questo tipo di contenuto e che lo stesso viene fruito principalmente da mobile: un terreno estremamente fertile per le aziende che vogliono incrementare awareness e conversioni. E se YouTube registra due milioni di visitatori unici al mese, va da sé che per coloro che si occupano di marketing è ormai indispensabile incentrare le proprie strategie proprio sui video. Per questo anche le tecnologie si stanno adeguando al trend implementando nuovi strumenti per facilitare content e video creator.

In queste settimane anche i due nuovi lanci da parte di Twitter e Tumblr seguono questo trend, come già era successo per l’introduzione di Amazon Video Direct qualche giorno fa. In quel caso si trattava di un servizio rivolto ai creatori di video per il pubblico, proponendo un servizio di streaming premium su abbonamento. È evidente come anche i social stiano quindi formulando servizi che offrano alle aziende nuove opportunità di fare del video content marketing il cuore pulsante della propria comunicazione. Vediamo nel dettaglio come.

Twitter Engage: la nuova app per i content creator

Twitter Engage (al momento disponibile solamente per i device Apple iOS negli Stati Uniti) è la nuova app che agevola i video creator nella pubblicazione di contenuti nativi. Permetterà inoltre di monitorare più facilmente l’audience raggiunto, fornirà informazioni specifiche sul pubblico e particolari tool per l’advertisement. Come annunciato da Jack Dorsey, CEO e co-fondatore di Twitter: “We want to be the best place for creators and influencers to build an audience and make it easier for creators to make money on Twitter, and soon, Vine”. Uno sforzo in più da parte del social network per rimanere a galla e in qualche modo intercettare almeno parte dei content creator e delle aziende che attualmente si riversano su altri canali come Facebook, YouTube e Tumblr.
Da sottolineare anche che il limite di 30 secondi per i video caricati su Twitter verrà ampliato a 140 nei prossimi giorni. Questo, e la novità per cui il caricamento dei video non toglierà più caratteri ai 140 concessi per ogni tweet, apriranno la strada alla possibilità di sviluppare strategie di video content marketing più strutturate e complete anche su Twitter.

Tumblr come distributore di servizi

Ma Twitter non è solo nella corsa ai video, risale sempre a pochi giorni fa anche un annuncio da parte di Tumblr: a breve le video dirette saranno supportate dalla piattaforma di micro-blogging. I content creator sono senz’altro un asset importante per Tumblr che risulta il principale distributore di GIF tra i social network, quindi allargare ai video sembra essere la naturale crescita della piattaforma.
Quello che stupisce è la scelta dell’azienda di non creare (o acquisire) un tool interno per la pubblicazione diretta ma lo sviluppo di più partnership con sistemi esterni come YouTube, YouNow e altri. Tumblr sta recentemente attraversando un periodo di stallo e non è chiaro se questa scelta potrebbe rivelarsi del tutto positiva per l’azienda. Competere con strumenti come Facebook Live può essere una sfida dalla vittoria incerta, allo stesso tempo proporsi soltanto come distributore di un servizio già presente su altri social non rende il canale indispensabile per questo tipo di contenuto. Twitter invece ha fatto la scelta opposta, proponendo uno strumento specifico, proprietario e addirittura segmentando l’offerta con una applicazione a sé stante. Potrebbe essere questa la chiave vincente, oppure l’ennesima sfida persa contro il colosso Facebook.

Si dice che una immagine valga più di mille parole, e i video? Se questo è il futuro di internet allora non solo i social devono adeguarsi ma anche e soprattutto le aziende, proponendo contenuti validi, innovativi e attuali. Adesso che le tecnologie ci sono, resta solo mettersi all’opera in chiave di video content marketing. Volete già segnalarci qualche case history di successo?

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