Se siete tra i primi a leggere questo post, probabilmente siete stati colpiti anche voi dal fenomeno del momento: il Vamping. Le alternative sono due: o soffrite di insonnia o siete dei vampiri. Questo ovviamente perché il post è stato pubblicato di notte, per l’esattezza alle 3.00 del 6 agosto 2014.

Ma cos’è il vamping? Si tratta di un’abitudine in voga tra gli adolescenti, diffusa soprattutto negli Stati Uniti.
I ragazzi, come dei veri vampiri digitali, popolano i social network nelle ore notturne, e li riempiono di contenuti contrassegnati dall’hashtag #vamping.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, possiamo dare uno sguardo ai tweet, post Facebook, Vine e Instagram con i riferimenti vampireschi.
La tendenza alla chat notturna, o a passare le nottate a scambiarsi messaggi con amici, conoscenti, amori e parenti (parenti?), non è un fenomeno recente, anzi si può dire che risalga alla notte dei tempi (di Internet e della telefonia, ovviamente).
Ma ora, come dicevamo, il fenomeno si è spostato sui social network e su applicazioni come Whatsapp e Line.

Il vamping è un’opportunità per i brand? Probabilmente sì.
I marchi italiani dovrebbero sfruttare questa tendenza in anticipo per veicolare i contenuti rivolti ai ragazzi durante le ore notturne, generalmente poco trafficate dai messaggi di prodotto.
Contenuti di questo tipo dovrebbero ovviamente entrare nel flusso comunicativo contraddistinto dall’hashtag di riferimento. Il tono di voce utilizzato sarebbe vicino a quello degli adolescenti e, perché no, si potrebbe pensare anche ad una targetizzazione dei post.
Anche eventi e chat notturne potrebbero essere una buona opportunità di comunicazione.

 

Nota:

Nessun vampiro o sonnambulo è stato sfruttato per scrivere questo post.

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