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Giornalismo su Instagram, è possibile?

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È arte la fotografia? Quien sabe? Chi lo sa e chi se ne importa? Mi piace!
Edward Weston

Siamo soliti pensare ad Instagram come a un social dove pubblicare e condividere contenuti piuttosto frivoli, ma i brand che si affidano alla app fotografica più famosa al mondo sono in costante aumento, spinti dai dati positivi che circolano a proposito. Il buon momento di Instagram è dimostrato anche dalla ricerca dello scorso ottobre effettuata da Piper Jaffray per cui l’uso del social fotografico avrebbe addirittura sorpassato Facebook nelle preferenze dei teenager americani.

Ma non solo i brand si affidano a Instagram, anche il mondo del giornalismo (come quello dei magazine) si è mosso in questa direzione, adottando soluzioni differenti. La panoramica che segue intende proprio evidenziare le diverse strategie di comunicazione impiegate dalle testate giornalistiche.

Un recente esempio tutto italiano è quello di Sky TG24, che dopo aver raggiunto (e superato) i 2 milioni di follower su Twitter ha deciso di approdare anche sul social fotografico ampliando così l’offerta per i suoi utenti. Il profilo (partito a gennaio 2016, conta già più di 6000 seguaci) utilizza foto d’impatto, foto di backstage e mini video “rubati” alla redazione, cavalcando inoltre le notizie e i temi del giorno più importanti. Si affida anche a ricorrenze storiche e anniversari, proponendo talvolta contenuti diversi da quelli presenti sugli altri canali social e dal TG stesso. 

Se diamo uno sguardo alla Spagna, troveremo nel profilo del quotidiano El Pais una proposta fotografica varia, che spazia dai backstage della redazione alla riproposizione delle prime pagine del quotidiano cartaceo, oltre a minivideo, grafiche, infografiche e vignette.

Anche il quotidiano britannico Guardian, con un seguito di oltre 270.000 follower, propone minivideo, fotografie di forte impatto visivo, grafiche e illustrazioni create ad hoc, utilizzate anche per celebrare le ricorrenze. Un profilo “fresco” e gradevole da seguire.

Happy #chinesenewyear in this, the #yearofthemonkey Illustration: @chrisclarkecc

Una foto pubblicata da The Guardian (@guardian) in data:

Passiamo all’analisi del profilo Instagram della BBC. La “zietta”, come viene chiamata in maniera informale dai britannici, è seguita da ben 1 milione e 600 mila persone. Qui l’uso dei minivideo Instafax è dominante. In 15 secondi i giornalisti riescono ad esaurire una notizia ampliando il contenuto con dei sottotitoli che spiegano o aggiungono informazioni alle immagini. Un metodo innovativo e senza dubbio efficace per il giornalismo mobile. Le fotografie “pure” sono pochissime e difficilmente se ne trovano senza testo. Da segnalare anche l’utilizzo delle infografiche, che sembrano essere molto gradite dagli utenti.

Rimanendo in ambito internazionale, il profilo Instagram della CNN invece è piuttosto deludente. Ha puntato tutto sulla fotografia (per carità, ci sono delle bellissime foto) tralasciando però qualsiasi altro tipo di contenuto che sia video, infografica o repost. Dando quell’effetto di già visto e non innovativo che ti aspetteresti dall’emittente americana.

Stesso discorso per Al Jazeera Arabic, che solo raramente utilizza video e repost ampliando  però l’offerta di contenuti con vignette satiriche.

#كاريكاتير | خطاب #السيسي المزيد من الرسوم على الرابط التالي: //www.aljazeera.net/caricature #الجزيرة

Una foto pubblicata da قناة الجزيرة الفضائية (@aljazeeraarabic) in data:

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