“Good times for a change” cantavano gli Smiths. Sembra sia questo negli ultimi mesi il pensiero fisso di Jack Dorsey, CEO di Twitter, da poco tornato a capo dell’azienda. Come già anticipavamo a fine 2015 il nuovo anno non si prospetta affatto roseo per il social network dei cinguettii. L’ultimo trimeste dello scorso anno si è chiuso con perdite per 90,2 milioni di dollari, numeri che non hanno fatto gioire Wall Street e che hanno deluso anche le aspettative di crescita dei titoli per il prossimo periodo.

Ma il ritorno di Jack Dorsey sembra aver mosso le acque spingendo Twitter verso un rinnovamento che in questi anni è sicuramente mancato, soprattutto in confronto al più proficuo Facebook. I cambiamenti però, si sa, non sono facili da digerire, soprattutto se il mezzo è entrato nella quotidianità delle persone con tutte le sue specificità.
Per questo quando il CEO ha annunciato che una delle novità di quest’anno potrebbe essere la rimozione del limite dei 140 caratteri per i singoli tweet, le reazioni della rete non sono state esattamente entusiaste, tanto da coniare l’hashtag #RIPTwitter. In un tweet Dorsey ha spiegato come l’osservazione dei comportamenti degli utenti, che sempre più spesso twittano screenshot di testi più ampi o inseriscono link a siti esterni, ha portato lo stato maggiore di Twitter a credere che questa potesse essere una strada interessante da percorrere: fornire alle persone la possibilità di condividere contenuti con un limite di 10.000 caratteri, producendo così post maggiormente rilevanti e più facilmente ricercabili.
Si tratta di una scelta fortemente contestata dagli utenti che rivendicano il limite di 140 caratteri: il segno distintivo del canale, ciò che lo rende fruibile live, in maniera veloce e sintetica, le qualità principali che ne hanno fatto la fortuna iniziale.
Per le aziende invece si tratterebbe di una nuova possibilità di creare contenuti maggiormente strutturati che potrebbero nascere ed esaurirsi all’interno del canale stesso senza disperdersi su altre piattaforme.
Dorsey ha risposto alle critiche di chi si accaniva contro la scelta cavalcando l’hashtag #RIPTwitter così:

Ma le polemiche non sembrano aver fermato Twitter, che propone, a partire da questi giorni e in maniera opzionale, una nuova feature, che va ad alterare nuovamente l’ordine della Timeline.

Una novità che sembra ricalcare una delle scelte più fortunate di Facebook. Gli utenti potranno attivare a scelta la possibilità (opzionale) di visualizzare all’apertura del Social Network e all’inizio della propria Timeline i contenuti migliori, ovvero i contenuti creati dai propri following che hanno ottenuto maggiori interazioni o provengono da account con cui interagiscono più spesso. Lo scopo di Dorsey è quello di valorizzare i contenuti che circolano su Twitter e che sempre più spesso si perdono nel flusso continuo di tweet che caratterizzano il canale. Da una fase di test preliminare sembra che gli utenti che fanno uso della nuova sezione tendano a twittare e retwittare molto più frequentemente, si tratterebbe quindi di un’ottima notizia per il Social che al momento sta sperimentando una stagnazione del numero di nuovi utenti. Allo stesso tempo questa news si rivela interessante per le aziende: tutto ciò che porta gli utenti più spesso sulla piattaforma riveste sempre un grande valore per chi si occupa di advertising.

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