Febbraio nero per Meta e Facebook, dopo il crollo del titolo al Nasdaq (dove ha bruciato in un giorno 230 miliardi di dollari e ridotto oltre al valore azionario anche il patrimonio personale di Zuckerberg che è sceso da 120,6 a 97 miliardi di $) e il fermo nella crescita degli utenti attivi.

Ma proviamo ad analizzare meglio che cosa è successo e quale potrebbe prospettarsi il futuro in casa Meta.

I motivi della crisi

Utenti attivi in calo

Sì, è vero che per la prima volta la crescita di nuovi utenti si è arrestata per Facebook, ma parliamo di numeri altissimi e di un calo che, visto nell’intero ecosistema, possiamo definire minimo. Si è passati infatti da 1,93 miliardi di utenti giornalieri a 1,929 (sembra che quel milione di utenti in meno sia concentrato tra USA e Canada, questa defaillance così vicina a “casa” pare abbia destabilizzato gli investitori, causando la perdita in borsa). Numeri che sarebbero la rovina per ogni altro social network ma che per Meta risultano sì una batosta ma da cui ci si potrebbe riprendere in fretta e brillantemente. Del resto il meccanismo del mondo della finanza è semplice: senza crescita il trading in borsa non è profittevole e per questo gli investitori temono un calo delle azioni nei prossimi mesi.

 

iOs e pubblicità 

Un altro fattore responsabile della crisi di Meta è la modifica della privacy per iOs di Apple. Avete notato, aggiornando il software del vostro iPhone un messaggio che, all’apertura di ogni app, vi chiede se consentite o negate di tracciare il vostro comportamento da parte di società di terze parti (come Meta)? Ecco, proprio il tracciamento negato alle abitudini di consumo ha limitato molto Facebook e il suo raggio di azione nella targetizzazione del pubblico. Diversi brand hanno rispolverato l’opzione Google che, sebbene limitato nello stesso modo di Meta per il tracciamento su iOs, ha dalla sua il motore di ricerca più utilizzato al mondo da cui ricavare informazioni utili sui target.

 

I Reels e la sfida a TikTok

Reels croce e delizia di Instagram: movimentati, impattanti, di breve durata… Già, peccato che questa feature che strizza così tanto l’occhio al nemico giurato TikTok (l’app più scaricata del 2021) e che avrebbe grandi potenzialità ha ancora molta strada da fare per poter monetizzare come gli altri formati disponibili su Facebook e Instagram. 

Per il momento sappiamo che possono essere utilizzati solo per campagne conversione, traffico, copertura, views e notorietà del brand, non possono essere più lunghi di 30 secondi e lo spazio per il copy è super ridotto. 

Riusciranno i nostri eroi di Menlo Park a renderlo più competitivo?

 

La scommessa sul Metaverso

Vero è che Zuckerberg con Meta sta puntando moltissimo sul Metaverso (di che cosa si tratta? Se ancora non lo conoscete leggetevi questo articolo), ma la batosta subita riuscirà comunque a trattenere gli investitori dall’abbandonare la nave Meta? La strada potrebbe essere in salita, ma sappiamo che Facebook & co. hanno la corazza dura. 

Se il futuro è incerto siamo comunque sicuri che Facebook e Instagram (come anche WhatsApp) siano ben lontani dallo scomparire, e continuano a rappresentare un ottimo investimento per molti brand che intendono raggiungere target specifici. 

La nostra esperienza come agenzia specializzata nel multi-generation marketing ci porta sempre a non perdere di vista l’importanza del contenuto e la sua realizzazione in ottica del target a cui è rivolto: per questo, oggi più che mai, sappiamo quanto è fondamentale lavorare a contenuti perfettamente costruiti sulle esigenze della marca e “confezionati” ad hoc per il pubblico che vogliamo andare a coinvolgere (date un’occhiata alla nostra case di FIFA22, con contenuti dedicati a Gen Z e Millennial o a quella di Wacko’s dedicata ai teenager e spinta su Instagram e TikTok). 

Quindi niente panico, siamo qui per suggerirvi la strategia migliore per arrivare al vostro target in modo efficace (e ora rilassatevi e smettete di seguire le quotazioni di Meta al Nasdaq!).

Continuate a seguirci, siamo pronti a supportarvi con una strategia mirata (e naturalmente a raccontarvi i prossimi sviluppi in casa Meta)!

 

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