Comunicare il food sui canali social (e farlo in modo davvero efficace) non è così semplice come può sembrare.

Avete presente quelle foto di cibi che vedete sui social e che vi fanno subito venire l’acquolina? Ecco, realizzarle non è una passeggiata, come anche parlare di food sui social (e farlo bene).

La difficoltà principale risiede nel fatto che è un settore estremamente competitivo e in grande espansione; non basta comunicare il prodotto, la differenza tra un brand che si limita a presentare il prodotto e uno che lo racconta è abissale!

Raccontare un prodotto, infatti, significa trasmettere con i contenuti la filosofia del brand stesso, i principi solidi che incarna.

La fruizione dei contenuti non deve essere solo visiva; una bella foto sicuramente genera ottimi insight (like, commenti, condivisioni), ma uno storytelling creato ad hoc ha come obiettivo quello di suscitare emozioni e di “imprimere” il ToV personale del brand nella mente del consumatore.
Un obiettivo decisamente più a lungo termine di una foto #foodporn.

D’altronde a cosa servono numeri importanti se poi il consumatore non distingue un brand dall’altro?

Chi ben incomincia…

Come ogni strategia che si rispetti anche quella di un brand food parte dalla scelta del target; a chi ci rivolgiamo?
Calibrare il tone of voice della comunicazione permette di costruire lo storytelling più funzionale per la nostra audience.

… è a metà dell’opera

E poi? Dedicare una parte del filone editoriale alla comunicazione di prodotto e un’altra parte ad una comunicazione più “alta” che racconti i valori del brand.

Mentre la tipologia di contenuti product-centred deve invogliare i consumatori all’acquisto, la pubblicazione di post relativi ai core values deve trovare coerenza con i valori stessi del brand e, ovviamente, raccontarli.

Ad esempio, il rischio di greenwashing aumenta se il brand non ha mai manifestato un impegno attivo nel green e produce un effetto boomerang che si ripercuote sull’immagine del brand agli occhi dei consumatori.

Niente di peggio di partire con buone intenzioni e trovarsi a dover giustificare un’attività di comunicazione con una folla inferocita di potenziali consumatori.

Il food sui social: le nostre tips

Oltre alla valorizzazione della filosofia del brand è una buona pratica creare rubriche di consigli relativi ai prodotti comunicati.

Ricette, momenti di consumo, consigli sulla consumazione; il tutto guidato da uno storytelling convincente e coerente.

Chiedetevi sempre: per quale motivo un utente dovrebbe seguire la mia pagina? Quale valore porto con i miei contenuti?

Ciò che porta gli utenti a instaurare un rapporto di fiducia con un marchio è riconoscergli un valore aggiunto, un’utilità se non pratica quantomeno ispirazionale. Per questo motivo anche un approccio più verticale sui consigli legati a temi sociali come lo spreco alimentare e l’inquinamento sono molto apprezzati dagli utenti.

La nostra case

È il caso del nostro cliente Scaldasole, brand di yogurt e spremute, con il quale abbiamo concordato una strategia basata sia sulla comunicazione dei prodotti (peraltro non fine a sé stessa, ma che racconta un’occasione d’uso) sia sull’importanza del BIO.

Un filone editoriale, infatti, prevede contenuti video in cui si danno consigli ai consumatori su cosa significa essere green ed eventualmente come diventarlo.

In questo caso, approfittando di un RTM, abbiamo realizzato un “contenuto tips” per salvaguardare le api. Un argomento trasversale rispetto al food, ma che intercetta i principi di ecosostenibilità di Scaldasole.

Un altro aspetto fondamentale della comunicazione messa in atto su Scaldasole riguarda l’utilizzo di creator per la realizzazione di contenuti fotografici.

 

L’esternalizzazione della produzione dei contenuti è utile nella misura in cui si vuole ottenere un risultato di qualità grazie all’intervento di professionisti del settore.

L’obiettivo, inoltre, può essere duplice: un’eventuale pubblicazione dello stesso contenuto sul profilo del/la creator aumenta difatti la reach potenziale della foto, contribuendo a far conoscere il brand anche a nuovi utenti.

Per concludere

La comunicazione nel settore food ha quindi bisogno di molti accorgimenti, sia da un punto di vista di creazione dei contenuti che di racconto della filosofia del brand.

Il tutto, ovviamente, senza perdere di vista la bontà del prodotto: non scordiamoci che anche l’occhio vuole la sua parte!

Vuoi iniziare a comunicare il tuo brand di food in modo efficace? Noi siamo qui, contattaci!

Canali del progetto

Case History Correlate

Branded content per il nuovo EA Sports FC 24

IAKI ha ideato e prodotto un branded content per dare risonanza allo svelamento della colonna sonora globale del nuovo EA Sports FC 24, raccontando il personaggio dietro al brano italiano presente nella soundtrack, Ariete, uno dei nomi più interessanti dell’attuale panorama musicale e “voce” della Gen Z.

Case History correlate