Durante l’ultima settimana, il web è stato monopolizzato dalla febbre (scusate il gioco di parole) del coronavirus. Ma quali sono gli argomenti maggiormente commentati a tema coronavirus? Abbiamo fatto un’analisi di social listening per scoprire quali sono le conversazioni online sul coronavirus.

Già a fine gennaio, molte testate hanno denunciato l’allarmismo causato dall’uso dei social media, al punto che Facebook ha attivato la sua rete di partner per arginare la disinformazione segnalando post problematici, visto che gli utenti si chiedevano se le notizie sui virus fossero una cospirazione dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Cosa dicono i nostri tool di social listening sull’opinione degli italiani nell’ultima settimana? 
Dopo una timida comparsa il 22 gennaio in rete, il coronavirus esplode letteralmente il 25 febbraio con 670 mila mentions online (solo in Italia).
 È vero che dilaga l’allarmismo? Analizziamo quali sono gli argomenti con maggiori conversazioni.

Il complotto

Secondo una fetta di utenti, il coronavirus vedrebbe la sua origine da una manovra in Cina, gestita nientemeno che dall’OMS.

sulatestagiannilannes.blogspot.com

Le prove? La esercitazioni con le simulazioni di pandemia condotte in tempi sospetti dalla Banca Mondiale e dalla Bill & Melinda Gates Foundation. A confermarlo sarebbe un ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana

parolelibere.blog

Ma non solo: il virus avrebbe origini ancora più remote, lo dimostra il profetico The Eyes of Darkness, un libro del ’81 scritto dall’americano Dean Koonts. Una curiosa previsione che racconta il caso di uno scienziato cinese fuggito negli Stati Uniti con un’arma biologica creata appositamente in laboratorio.

newnotizie.it
giornalettismo.com

Di coronavirus si muore?

Oltre alle teoria complottiste, un altro tema analizzato dalla rete è: il coronavirus è veramente una malattia pericolosa?
Analizziamo i termini maggior utilizzati nella social listening.

Sicuramente “influenza” è la query che ha sollevato maggiori riflessioni, incoraggiata da innumerevoli dati statistici

Anche “polmonite” è una query facilmente accostabile al coronavirus

 

Ma c’è chi fa approfonditi accostamenti con l’ultima epidemia influenzale che ha causato forte preoccupazione la SARS, apparsa nel 2002 sempre in territorio cinese.

forum.everyeye.it

La soluzione

Ma il social listening non fa emergere solo teorie sull’origine del virus, è interessata anche alle soluzioni, che, a quanto pare, provengono dal continente australiano.

Le regioni italiane

Non stupisce il fatto che siano le regioni maggiormente colpite dal coronavirus a registrare maggiori volumi di ricerca su Google

Google Analytics
Google Analytics

con un picco di ricerche registrato il 23 febbraio alle ore 11 del mattino, anche se il grafico mostra che la ricerche si abbassano ad un quarto del picco, evidenziando come le persone ricercano sempre meno la query su Google.

L’influencer

Chi poteva essere l’influencer più seguito ai tempi dell’epidemia? Ovviamente Roberto Burioni, il celebre virologo dell’Ospedale San Raffaele, che ha registrato + 10.000 followers su Twitter (contro i 200 di media giornaliera precedente) dal 22 al 26 febbraio.

Brandwatch

E se non bastassero le parole, il segnale d’allarme viene espresso anche dalle emoji maggiormente utilizzate: il bollino rosso è l’emoji emblematica del social listening ai tempi del coronavirus.

Brandwatch

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