Dopo essere diventate compagne immancabili delle nostre chat e conversazioni, le emoji ne hanno raggiunti di traguardi negli ultimi anni: l’istituzione di una giornata mondiale ad hoc nel 2014, il “World Emoji Day” che ricorre ogni 17 luglio; la consacrazione a “Parola dell’anno 2015” e i continui upgrade.
Insomma, di emoji ne abbiamo sentito parlare in tutte le salse, ma sappiamo davvero perché sono così importanti nella comunicazione, soprattutto se parliamo di Web Marketing?

Emoji: come, dove e quando sono nate

Facciamo un passo indietro: da dove arrivano esattamente le emoji?
Il primo di questi simboli pittografici è approdato online in un non poi così lontano 1999, ad opera di un programmatore giapponese che ne realizzò un set di 176 al fine di facilitare la comunicazione elettronica. L’allora venticinquenne Shigetaka Kurita progettò una serie di “emoticon” molto diverse da quelle di cui disponiamo attualmente sui nostri smartphone.
 Ci vollero undici anni perché lo standard Unicode trasformasse quei simboli in un linguaggio universale: da quel momento, sarebbe stato possibile rappresentare le emoji allo stesso modo in ogni angolo del globo, a prescindere dal Paese di provenienza.

Il resto, è storia: non c’è voluto molto perché le emoji diventassero protagoniste indiscusse del nostro linguaggio online. Sono accattivanti, danno un tocco di colore, rimarcano qualsiasi concetto, ma possono davvero fare la differenza nei livelli di engagement di un brand? Scopriamolo insieme…

La ciliegina sulla torta: ecco perché le emoji ci piacciono tanto

Ti aspettiamo.” vs “Ti aspettiamo!” vs “Ti aspettiamo 🤗”

Quali sensazioni vi trasmettono questi messaggi?
Ognuno, nonostante il significato identico, viene percepito diversamente. Ed ecco svelato il misterioso “effetto emoji”: il potere rafforzativo e immediato caratteristico di questi simboli grafici, in grado di fornire una rilettura appetibile e amichevole di un messaggio.

A scanso di equivoci, alcune statistiche ci aiutano a confermare questo successo:
• Su Facebook i post contenenti un emoji raggiungono in media il 57% di reaction in più e oltre il 33% di commenti e shares
• Su Instagram e Twitter oltre il 90% degli utenti si esprimono utilizzando almeno due emoji (cuoricini, faccine e chi più ne ha più ne metta)
• Le email contenenti un emoji in oggetto vengono aperte circa il 50% di volte in più
• Le notifiche push adornate da emoji ricevono, in media, il 9% di click in più

D’altro canto, ci risulta difficile non credere a queste percentuali: l’utilizzo delle emoji rende decisamente più immediato qualsiasi Call To Action, dentro e fuori dai social: ci invitano a cliccare su un link oppure ci spronano alla conversazione attraverso le creazione di un copy sempre più corposo e funzionale all’obiettivo prefissato.

Vi state chiedendo il perché di tutto questo successo? Semplice, le immagini riescono ad esprimere bene ciò che le parole a volte non dicono.

Emoji e Web Marketing: mondi lontani o connessi?

Ogni brand è molto più di un logo: oltre prodotti e design esistono personalità e carattere propri (primo fra tutti, il Tone Of Voice) in grado di contraddistinguere un marchio da tutti gli altri, avvicinando i consumatori e migliorandone le connessioni.
Proprio per queste ragioni, utilizzare le emoji può contribuire a rafforzare personalità e identità di un brand.
Qualunque sia l’obiettivo, che si tratti di coinvolgere o spiegare, le emoji possono offrire un’interpretazione colorata e coinvolgente di ciò che è stato scritto, una vera e propria rilettura visiva in grado di rafforzare, sottolineare e accentuare.
Quindi, perché non iniziare subito? 😍

Attenzione però, come qualsiasi regola che si rispetti esiste una controindicazione: vietato esagerare.

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