Colori accessi, gender fluid, body inclusivity, pronomi she/her, work – life balance, estetica fiabesca post anni ’90: in un unica parola Gen Z. È questa generazione a dettare i nuovi canoni estetici ma anche le tendenze nella creazione di contenuti. Che si traduce in un mix and match dei trend passati, in chiave super attuale. Sappiamo che la moda è ciclica, così come i trend che si ripetono non solo in ambito fashion o nell’interior design ma anche e sopratutto a livello di estetica. 

Cambiano i tempi e per fortuna anche la consapevolezza dei corpi e delle persone. Ma i brand come possono intercettare al meglio le nuove tendenze che partono dalla Gen Z?

Intercettare le tendenze dettate dalla Gen Z

Il processo è già iniziato da un paio di anni a questa parte e si traduce in una decostruzione dei vecchi concetti cristallizzati nella società e nelle persone. Questo porta i brand e non solo a dover rivedere i propri canoni estetici ma anche a fare sempre più ricerca sui trend di nicchia. Grazie a questo processo, gli attori del mercato che vogliono andare in questa direzione devono imparare ad abbracciare valori che includano e rispettino sempre di più tutte le diversità. Fare attenzione alle tipicità che differenziano le persone rendendole uniche.

Come?
Ad esempio come fa Troy Dylan Allen in una versione fiabesca della vita in cui lo stile delle classiche principesse diventa fonte d’ispirazione per look metaprincipeschi e lo stile glam rock, scardinando qualsiasi convenzione dettata dal genere binario. 

 

 

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Mai come in questo momento la moda diventa un modo per esprimersi ma anche per mostrare positività, quasi come simbolo di rinascita. Nata in piena pandemia, la subcultura Dark Academia, è un’estetica romantica che si diffonde tra i profili social. Che non riguarda solo lo stile ma celebra la cultura letteraria, la pittura, la scrittura, riflettendo un profondo bisogno di apprendimento e uno slancio nel passato alla ricerca della bellezza semplice e introspettiva. Uno sguardo al passato ma sempre proiettati nel futuro: questa estetica nostalgica strizza all’occhio a tutti quei brand che vanno oltre la proposta del total look, posponendo vere e proprie guide sul lifestyle. 

 

 

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Inclusione e autenticità

Ormai l’inclusione è un tema sempre di più centrale che porta i brand a dovere mettere in atto strategie diverse a livello di comunicazione. Ma un altro tema che si sta sempre di più andando ad affermare è quello dell’autenticità.
Se da un lato si sta intensificando l’utilizzo della chirurga plastica da parte dei più giovani, dall’altra c’è anche la volontà di un’estetica pulita; ciò porta a creare contenti fotografici non ritoccati.
I brand che vogliono puntare ad un target che predilige l’autenticità al netto dei filtri che vengono proposti dalla piattaforma, possono fare scelte strategiche in campo di influencer marketing, puntando a personalità che incarnino questi valori.

Photo dumps: how to

Questi tipi di contenuti sono definiti “photo dumps” o “the unedited drafts”, quali sono le caratteristiche dell’estetica di queste foto? Gli scatti devono: 

  • emanare casual vibes, nessun elemento deve risultare troppo impostato o costruito 
  • trasmettere senso di inclusione, un mix and match di stili e persone 
  • incoraggiare l’autenticità: i contenuti non sono post prodotti e danno l’idea di essere quasi delle bozze che in un altro tipo di pubblicazione non troverebbero spazio
  • essere un mix di immagini con uno storytelling, devono raccontare un momento, un emozione catturata
  • essere contestualizzati attraverso l’utilizzo di espressioni come “photo dumps” o “the unedited drafts” senza dare maggiori dettagli nel copy di lancio, sui luoghi o sulla situazione. 

Come tutto questo può tonare utile alle aziende? Innanzitutto per comprendere in che direzione le nuove generazioni si stanno muovendo e da che tipi di contenuti vengono catturati sui social. Solo comprendendo in che verso si muovono sarà possibile scegliere quali contenuti pubblicare. Inoltre intercettare e comprendere queste tendenze estetiche può essere anche un’ottima cartina torna sole nella scelta degli influncer. Come? Scegliendo chi incarna i valori più vicini ai brand e al target che si intende colpire. 

 

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