Chi avrebbe mai detto che ci saremmo sentiti così straniti dal non andare a lavorare? Sì perché è in questa condizione che ormai buona parte d’Italia si trova causa coronavirus: in casa senza potersi recare al lavoro, i più agevolati in regime di smart working. Sì, perché per fortuna ci sono occupazioni (come tutte quelle che ruotano intorno al mondo digitale) che possono essere svolte anche da remoto.

E visto che siamo tra i fortunati che possono seguire da casa tutte (o quasi) le attività di una ordinaria giornata lavorativa, dopo quasi 3 settimane di allenamento abbiamo pensato di regalarvi qualche perla di sopravvivenza.

Ecco, in ordine sparso, 5 consigli per lavorare da casa ai tempi del coronavirus:

1) Tenete sempre nell’armadio una camicia stirata 

Potrete non pettinarvi da giorni, trascinarvi in pantaloncini e maglietta dal letto alla scrivania e ritorno (con qualche breve e spedizione in cucina) ma lo smart working insegna: assicuratevi sempre di avere una camicia pulita e stirata. Non sapete mai quando potrà essere fissata la prossima videocall. Quindi fatevi trovare presentabili (beh, almeno dalla vita in su).

2) Scegliete la location giusta 

Che sia esposta a est come richiede il Feng Shui o ben illuminata come suggerisce l’oculista, l’importante è che sia funzionale: stiamo parlando della postazione di lavoro. Organizzatevi in modo che sia comoda, pulita, spaziosa quanto basta e non in un luogo di passaggio super frequentato, con buona pace di bambini, cani, gatti, fidanzati, mogli, ecc. Questa casa non è un albergo! (almeno non più, soprattutto dalle 9 alle 18)

 

3) Non cedete agli spuntini 

Ahia, lavorare da casa in smart working significa anche avere la dispensa sempre a portata di mano. Dovrete fare un enorme sforzo di volontà e mettere in pratica tutto quello che avete imparato durante le lezioni di meditazione in merito a defusione e allontanamento dai pensieri tentatori. Fatto questo potrete tornare a lavorare alla vostra postazione in tutta tranquillità, tanto quel pacco di biscotti al cioccolato poterete sempre occultarlo dietro allo schermo in fase di videocall (vedi punto 1).
Warning: attenzione alle briciole, sono nemiche giurate di ogni tastiera!
Spoiler: no, non riuscirete a toglierle una volta che saranno incastrate là dento.

4) Pianifica allineamenti e update quotidiani 

Lo sappiamo, state scrivendo mooolte più mail del solito: lavorando da remoto ci sono sfumature delle relazioni interpersonali che si perdono, è inutile negarlo. Ma niente panico: scrivete messaggi chiari, elenchi puntati, fissate scadenze serrate e usate i tool di project management (qualcuno ha detto Podio o Asana?). E se qualcosa andrà storto o farà saltare i vostri piani ci sono sempre le videocall (ripassate il punto 1 e 2): ce la farete ad allinearvi con colleghi e clienti, ve lo garantiamo! (FYI: se in videocall alzate gli occhi al cielo SI VEDRÀ. Noi ve lo diciamo, non si sa mai eh…)

5) Staccate la spina 

No, non ora, cosa avete capito? Ma assicuratevi di non essere completamente assorbiti dal tele lavoro o dallo smart working anche in orari extra-lavorativi: mettetevi delle sveglie per avere chiari orari di inizio e fine. E la sera, per non vedere tutto in pixel, dopo l’ultimo telegiornale magari godetevi un buon libro o quattro chiacchiere con i vostri coinquilini/compagni di reclusione/familiari: potreste anche scoprire che esistono spunti di conversazione che non hanno nulla a che fare con influenze, malattie, virus e mascherine.

La verità è che abbiamo tutti una grande voglia di normalità e quello che fino a qualche settimana fa era un sogno (rimanere a letto fino alle 9) ora è un piacere a cui rinunceremmo volentieri. Il lavoro è la nostra quota di normalità quotidiana, continuiamo anche in regime di tele lavoro consapevoli che il primo aperitivo fuori dall’ufficio è ogni giorno più vicino!

PS: Per ora brindiamo in videocall su Zoom, appuntamento alle 18.30. Vi aggiungiamo alla riunione su Podio? 😉

 

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