Gli Oscar 2016 si sono conclusi secondo i pronostici con la vittoria dell’italiano Morricone, e finalmente anche il caro DiCaprio è riuscito a vincere la tanto agognata e meritata statuetta.

Al di là di ciò che sono stati gli Oscar sullo schermo, tra commenti sul dress code delle star e polemiche di razza, la vera nota interessante dell’88esima edizione sono le conversazioni generate sul secondo schermo, quello più piccolo, dei social network, e in particolare di Twitter,  che hanno trasformato gli Oscar nella seconda trasmissione più twittata di sempre.

Secondo Talkwalker le conversazioni totali sono state 10 milioni, di cui il 99% si sono svolte su Twitter. Leonardo DiCaprio la fa da padrone: il suo nome ricorre in quasi 3 milioni di citazioni, il suo tweet di ringraziamento risulta il più condiviso su Twitter e la sua vittoria il minuto più twittato di sempre, superando anche la memorabile selfie di Ellen DeGeneres di due anni fa: più di 440.000 tweet al minuto.

Tutti i brand, chi più chi meno, hanno sfruttato questa incredibile opportunità di esposizione mediatica, ma un caso si è distinto per originalità e innovazione.

Dove ha lanciato, proprio in coincidenza degli Oscar, una campagna decisamente in controtendenza rispetto a quello che è ormai è un must della social TV, gli haters di tutto e di tutti.

Un ascolto ha rilevato, tra le conversazioni che avevano come oggetto l’aspetto fisico, ben 5 milioni di tweet negativi sul corpo femminile. Dove ha risposto a questo dato lanciando la campagna #speakbeautiful, a cui partecipa anche Twitter, con lo scopo di promuovere un linguaggio più civile sul web.

Ad ogni messaggio negativo rilevato sull’account Dove, Twitter invia un reply personalizzato con un messaggio costruttivo.

Peccato che tutto succeda solo su Twitter, forse qualcuno sarebbe andato in soccorso e difesa di Jenny Beavan, vincitrice dell’Oscar per i costumi di Mad Max e accolta da una platea perplessa e un timido applauso proprio a causa del suo aspetto fisico, e in particolare della sua mise poco rispettosa del dress code. 

Nell’enorme mole di contenuti che hanno gravitato attorno agli Oscar non era facile distinguersi, ma qualcuno ha fatto la differenza.

E siamo già pronti per gli Oscar 2017.

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