“Trust in social media” è il motto di Storyful, il servizio per la scoperta e verifica di UGC che sta supportando Facebook nel nuovo servizio offerto ai giornalisti: FB Newswire.

Guerra contro le bufale
La velocità nel dare le notizie è sempre stato il terreno di sfida dei grandi network, ma il pericolo bufala è dietro l’angolo: utilizzare gli UGC senza una puntuale verifica è un rischio che un canale di informazione serio non può permettersi di correre. Il servizio FB Newswire nasce quindi per soddisfare la richiesta di UGC da parte delle newsroom: i contenuti verificati da Storyful sono diffusi grazie ad una fanpage e ad un account Twitter con indicazione del contesto, dei credits, della licenza d’uso del materiale, eventuali contatti del proprietario.

Perché gli UGC?
Le newsroom stanno facendo i conti, ormai da tempo, con rischi e vantaggi nell’utilizzo degli UGC. Ci sono eventi che possono essere documentati con immediatezza solo da persone presenti nel posto giusto al momento giusto, spesso non professionisti che condividono in Rete un contenuto istantaneamente: come batterli sul tempo? Impossibile.

Come utilizzare i contenuti degli utenti
Se è vero che gli UGC sono una fonte inestimabile di notizie, d’altro canto bisogna trattare questi contenuti con la massima attenzione. Il primo passo è organizzare un sistema di verifica della fonte e del contenuto: alla BBC ad esempio c’è un’intera squadra che compie vere e propri indagini sull’origine dei contenuti grazie alle nuove tecnologie. Se un broadcaster decide di diffondere una notizia se ne assume la responsabilità e a poco valgono i disclaimer se commette un errore. Inoltre, è bene ricordare che bisogna sempre chiedere al proprietario dell’opera i diritti di utilizzo. Unica eccezione all’obbligo di richiesta di autorizzazione è il caso in cui il riutilizzo è dettato da un interesse pubblico alla distribuzione della notizia: in questo caso la fonte deve essere citata e il contenuto non può essere alterato.

Imparare da FB Newswire
Il servizio di Facebook per le newsroom, oltre a farsi garante per le notizie diffuse, attribuisce sempre i credits e non commette l’errore dei grandi network di all news che, secondo il report del Tow Center, attribuiscono la paternità dell’opera solo nel 16% dei casi. Può essere quindi molto utile dare un’occhiata a questo servizio per iniziare a familiarizzare con le regole più importanti per l’utilizzo di notizie e contenuti degli utenti.

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