Venticinque anni di età e non dimostrarli affatto. Il formato GIF, a un quarto di secolo dalla sua introduzione, dimostra potenzialità che lo rendono ancora attuale e in grado di veicolare contenuto ad alto tasso di engagement. Ma partiamo dal principio: Si pronuncia “GIF” oppure “GHIF”? Secondo Steve Wilhite, il creatore del formato, la pronuncia originale è liberamente ispirata al marchio americano di burro di arachidi Jif, quindi si pronuncia con la Gi morbida.

Il lancio avvenne nel 1987 ma è con l’avvento dei browser web di largo consumo come Netscape e Internet Explorer che le immagini in movimento hanno conquistato la popolarità. Scommetto che nessuno di voi ha dimenticato il celeberrimo “under contruction”, vera icona del web 1.0.

Il sorgere delle nuove tecnologie social come MySpace e Facebook ha contribuito al declino della GIF dal panorama web, ma si è trattato di una momentanea uscita di scena più che di una scomparsa vera e propria. I network di seconda generazione come Tumblr, WordPress o Reddit hanno garantito nuova vita al formato, consentendone la riproduzione automatica e scatenandone le potenzialità comunicative. Alla stregua di ogni corrente artistica anche il mondo delle animazioni in loop ha i suoi topos, come la febbre del retro-gaming, che contagia la pixel-art: qui per esempio trovate la storia della musica raccontata per animazioni. I gatti laser senza dubbio controllano la scena, ma come raccontavo qui anche i Cinemagraph e i loop tratti da film e show televisivi vanno un sacco.

I brand possono sfruttare questo mezzo come strumento creativo per illustrare i propri prodotti, i media potrebbero animare i loro contenuti e personaggi. Le possibilità sono infinite, l’importante è non confondere lo strumento e le sue potenzialità con l’impiego che ne è stato fatto fino ad ora. Per dirla con Mies van der Rohe: less is more.

Cosa rende una GIF un veicolo di interazione?

  • Dura poco, quindi non richiede molto impegno per la fruizione
  • È originale ma spesso ricicla dalla cultura pop
  • La facilità di condivisione

Cosa rende una GIF uno strumento di comunicazione?

  • La semplicità di realizzazione
  • È orientato ad essere un meme grazie all’iterazione dell’animazione
  • Occupa poco spazio ed è facile da diffondere

Quali brand si avvalgono già di questo strumento? Coca-Cola e Calvin Klein lo hanno già fatto. Pensate sia solo una faccenda da hipster? I due brand hanno più di 90.000 interazioni, e se non bastasse l’Oxford English Dictionary ha appena nominato “GIF” il vocabolo americano dell’anno.

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