Qualche giorno fa Instagram ha rilasciato un nuovo aggiornamento: tra le novità troviamo finalmente la possibilità di modificare le caption delle foto anche dopo averle messe online. Si potrà intervenire così sulla didascalia con un semplice tap sull’opzione “modifica”.

Vi abbiamo già parlato di Instagram, dai contest agli Instagram ads ma, ampliando al massimo il discorso, perché i brand dovrebbero servirsi dell’app di photo sharing più diffusa al mondo per la propria comunicazione?

Ecco 5 + 1 ragioni che ci convincono.

  • Perché è alla portata di tutti: tutti gli smartphone hanno una fotocamera, e proprio dallo smartphone gli utenti scattano e postano circa 60 milioni di foto al giorno.
  • Perché è social: ogni 24 ore sono più di 1,6 miliardi i “mi piace” che vengono aggiunti alle foto.
  • Perché stimola la creatività: diciamolo, i filtri hanno cambiato il modo di fotografare (facendo alzare la nostra autostima a livelli impensati) e grazie a loro anche la porta di casa o un mazzo di fiori -bruttini- acquistano un’allure tutta nuova.
  • Perché è coinvolgente: alzi la mano chi non ha mai fotografato il proprio piatto al ristorante o il proprio amico a quattro zampe (e non dite di no, sappiamo che ci siete cascati anche voi!).
  • Perché è condivisibile con altri social: il suo potenziale non si esaurisce solo sulla piattaforma Instagram, ma si estende anche a Facebook, Twitter e Tumblr con cui è possibile condividere le immagini postate.
    Perché… Perché un’immagine vale più di mille parole.

Se ancora non ne avete abbastanza, aggiungete la possibilità di geotaggare le foto, di catalogare il proprio post con (fino a) 30 hashtag diversi, di menzionare altri utenti e… il gioco è fatto: ecco il motivo per cui, ad oggi, l’86% dei top brand ha un account Instagram (e il numero è raddoppiato in due anni).

Ma come è meglio interagire per i brand su Instagram?

  • Meglio essere riconoscibili: il brand si inserisce in un feed fatto di foto di amici/conoscenti, quindi per essere riconoscibile è meglio usare, come immagine di profilo, il logo.
  • Largo alla spontaneità: niente artifici, le foto sono più apprezzate quando vengono percepite come spontanee.
  • Il mood vince sul prodotto: visto che l’immagine è principalmente emozione ecco che le foto di prodotto, quelle patinate da catalogo in still life vanno evitate. Un caso curioso è quello di General Eletrics che su Instagram ha scelto di mostrare non i propri prodotti, ma le azioni della vita di tutti i giorni che i propri prodotti rendono possibile. Interessanti sono anche i profili di ebay, PayPal, che applicano lo stesso concetto.
  • Costruire una community: conversare con gli utenti è importante, Instagram è un social network. Quindi anche i brand devono essere social, interagire, premiare gli utenti con “mi piace” alle loro foto, gratificarli con regram e renderli parte attiva del profilo.
  • Comunicare in modo sinergico: le ricerche su Instagram possono avvenire per  “utenti” o per “hashtag”. In questo caso diventa importante, ad esempio in caso di campagna, postare in modo coerente su tutti i social del brand, utilizzando su tutte le piattaforme lo stesso hashtag di riferimento, massimizzando i risultati.

E voi, da utilizzatori di Instagram, che cosa ne pensate?

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