Francesco Lotta, AKA Frank, è una persona curiosa che si interessa di tecnologia, videogiochi, fotografia, cinema e musica. Sperimenta, crea e si dà da fare. Ha fatto questo e quello quando “questo” ancora non lo faceva nessuno e “quello” sembrava fuori dalla portata di tutti.
In questo momento conduce un programma dalle 7.00 nel week end di Radio Deejay, Megajay, insieme a Sarah Jane. Lo abbiamo incontrato per parlare un po’ di social network e, ovviamente, di radio .

Ciao Frank, sei considerato da molti il deejay più “social” italiano, da quanto utilizzi la rete?

In effetti in radio mi prendono in giro per questa mia attitudine “geek – nerd”, ma a me in fondo fa piacere. Uso la rete da così tanto tempo che non saprei dare una risposta corretta. Da tanto, comunque, dagli albori, da quando è nata. Navigavo con un Nokia che aveva un modem interno. Per visitare un sito, aprire la home page, ci mettevo anche 15 minuti! Guardavo i primi siti ma mi piaceva smanettare anche per ascoltare le anteprime di alcuni brani, ci mettevo un’eternità, ma sai che figata!

Una delle caratteristiche del tuo programma è l’interazione con gli ascoltatori. Quale tra i social network ti sembra più adatto al contatto / confronto con gli ascoltatori?

Twitter perché più immediato, ma faccio riferimento anche alla pagina Facebook.
Sono due canali diversi, con caratteristiche distinte, forse dico una banalità ma è così.
Secondo il mio punto di vista e la mia esperienza su Facebook c’è più comunicazione, dialogo, tra me e gli utenti e tra gli utenti stessi. Si crea una sorta di community, le persone interagiscono, parlano e si scambiano pareri.
Twitter, invece, ha le caratteristiche di una chat. Per coinvolgere molte persone devi citare tutti. Il canale è più one to one. Alcuni cercano di interagire inserendosi nelle conversazioni, ma è difficile.
Su FB c’è più dialogo, sia tra chi parla e gli utenti sia tra gli utenti stessi che creano una community, intersagiscono, parlano e si scambiano pareri.

Un esempio concreto. Qualche giorno fa sulla mia pagina Facebook  ho pubblicato la notizia della mia intenzione di intraprendere il cammino di Santiago. Subito gli utenti hanno discusso ed inviato consigli.

Qual è invece il canale di comunicazione più utilizzato dagli ascoltatori?

L’SMS resta lo strumento principale di comunicazione utente – deejay. Questo devo dire che mi ha sorpreso, e continua a sorprendermi, moltissimo.
Io attingo molto dal mondo social per quanto riguarda le notizie, le citazioni e i tormentoni da proporre al pubblico e mi aspettavo risposte maggiori da parte del mondo social.
Una cosa interessante, invece è questa, durante i “fuori onda” abbiamo più interazioni social.
Dopo l’SMS, quindi, direi che in questo momento è Twitter a farla da padrone.

Si parla molto di social TV un fenomeno che sfrutta applicazioni come Getglue e Miso e la rete per commentare programmi, film e telefilm. Fai parte dei “social commentatori”?

Se per social TV intendiamo commentare un programma o un film, credo che questa pratica sia già un dato di fatto. È sufficiente pensare a format come X Factor che hanno dimostrato come sia un dovere integrare la rete per ottenere successo. Se invece intendiamo un dibattito tra chi è sui social e chi la TV la sta facendo, la questione si complica. Io la TV non l’ho mai fatta (a Current utilizzavo molto i social, ma era un’altro tipo di Tv). A me non piace guardarla molto, soprattutto perché c’è questa forma di comunicazione unidirezionale: vengono lanciati dei  messaggi dall’alto, non si crea una discussione tra ascoltatori e protagonisti anche per una questione pratica, non ci sono pause, tempi tecnici. Anche dove sono previste le interazioni con Twitter e Facebook poi non c’è il tempo per un botta e risposta, non si possono attendere le risposte degli utenti.

Pensi che si possa avere lo stesso fenomeno in Radio?

No, credo che le caratteristiche dei due media siano diverse e non ci sia la possibilità di replicare il fenomeno. La radio è già social, crea un contatto intimo con l’ascoltatore, un’intimità che gli altri media possono solo sognare. È per questo che la amo.

Prima di salutarti, dove possiamo trovarti in rete?

Qui, qui, qui, qui e qui. Ciao e grazie a tutti.

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