Il successo di Clubhouse, l’app basata solo su voce, continua a crescere in tutto il globo. Nell’attesa che Facebook lanci la sua versione, Twitter si è rivelata pronta per il suo lancio tra Marzo e Aprile: Twitter Spaces.

Aggiornando in questi giorni le app Android e iOS di Twitter, tra le novità si fa riferimento alla possibilità di twittare e parlare, inizialmente accedendo agli “spazi” avviati da alcuni profili tester e provare le funzionalità da semplici ascoltatori della discussione.

Ma ancora per poco. Tra un paio di settimane, annuncia infatti l’azienda cinguettante, che l’arrivo di Twitter Spaces per tutti sarà realtà. Si parla di Aprile ma possiamo già notare sui nostri smartphone che il processo sarà più veloce.

Finalmente anche gli utenti Android avranno voce con Twitter Spaces

La vera novità rispetto a Clubhouse è che Twitter Spaces sarà appunto disponibile non solo su iOS ma anche per gli utenti Android, presidiando un target ancora (per il momento) libero dalla voce.

La crescita di Twitter passerà dunque anche per Spaces, un progetto che consente di trovare un nuovo spazio d’espressione che va al di là dei canonici 280 caratteri.

Un altro punto di forza di Twitter Spaces sarà la possibilità di rendere gli audio degli spazi e delle trascrizioni scaricabili, del resto è innegabile: verba volant, scripta manent.

Gli utenti avranno così l’opportunità di fruire sempre e comunque degli spazi e dei contenuti di loro interesse, potendo riascoltare a piacimento gli interventi prediletti e non perdendo nessun intervento degli speaker.

Twitter Spaces, quali opportunità per le aziende?

Le app vocali rappresentano un ulteriore spazio di crescita per i brand. All’interno di Twitter Spaces le aziende possono promuovere servizi, prodotti, eventi, trovare nuovi potenziali clienti. Fornire informazioni mirate e argomenti di discussione stimolanti in una stanza dedicata può far intercettare un target veramente interessato al proprio marchio, andando così a colpire nuovi contatti.

Grazie ad un content creator o uno speaker specializzato si possono realizzare degli appuntamenti ad hoc, con rubriche ad hoc. Un brand del food potrebbe ad esempio realizzare una rubrica vocale con delle ricette veloci da creare in diretta, guidando passo passo gli utenti e favorendo il coinvolgimento attivo del pubblico qualora si dia la possibilità di fare delle domande.

Inoltre la possibilità di scaricare gli interventi di Twitter Spaces fa si che possa rimanere uno storico anche per chi in quel momento non può ascoltare o non può fruire a 360 gradi dell’intervento. Nascerà così la possibilità di instaurare una relazione che va al di là di quel preciso istante.

La voce dei brand

Le aziende possono, attraverso la voce, creare un rapporto più diretto e informale con i clienti, ad esempio chiedendo in tempo reale dei feedback come se si trattasse di un “focus group”. Inoltre interagire con la voce rispetto a un video può far sentire più a proprio agio le persone, facendole sentire meno esposte.

Twitter Spaces così come Clubhouse rappresenta per i brand un posto dove apprendere, dove creare condivisione e dove ampliare la propria rete.

Clubhouse è stata la prima app che ha saputo presidiare lo spazio voce all’interno del panorama dei social media, ma è sembra arrivato il momento in cui gli altri colossi dei social media vogliano dire la loro.

Quale delle app vocale avrà più successo? Clubhouse è l’app pionieristica del settore, ma a volte gli ultimi potrebbero diventare i primi, no? Staremo a vedere. Anzi, a sentire.

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