L’email marketing è fondamentale per un’azienda, non solo perché ti permette di rimanere in contatto con i tuoi attuali clienti, ma anche perché potresti attirarne di nuovi. Le aziende per molto tempo hanno usato la newsletter per promuovere informazioni commerciali, i loro prodotti e servizi, ma negli ultimi anni i trend a riguardo stanno cambiando. È necessario rimanere al passo con i tempi per capire quali sono i vantaggi che si possono trarre grazie all’email marketing e quali sono gli errori invece da evitare. Ecco il resoconto di una collega IAKI a riguardo.

Perché l’email automation non è funzionale per l’email marketing?

L’anno scorso ho partecipato all’evento Technology for Marketing che si tiene ogni anno all’Olympia a Londra, sull’evoluzione continua della tecnologia e sui latest trend nel settore marketing. Per poter partecipare, mi sono iscritta lasciando il mio indirizzo email nel registration form. Quest’anno non potrò partecipare e dopo aver ricevuto la prima email di invito l’ho fatto sapere all’organizzatore, il quale però ha continuato a scrivermi, o meglio, ad inviarmi email automatiche generando solo nervosismo.

Questo è solo un piccolo e personale esempio che spiega quanto in realtà sia importante ascoltare il proprio pubblico e le sue esigenze. La mail automation non tiene conto di tutto ciò, con il risultato non solo di essere inutile per l’utente ma addirittura frustrante. Questi messaggi standard infatti non prendono atto in nessun modo di quello che l’utente desidera. La stessa dinamica potrebbe essere ampliata su diversi settori: una persona potrebbe ricevere l’offerta o il prodotto sbagliato, al momento sbagliato.

Andiamo nel pratico: se ho recentemente acquistato una piastra per capelli, probabilmente non sono interessata a comprarne un’altra che mi viene offerta tramite email. Vorrei piuttosto ricevere messaggi che siano in linea con le mie esigenze e acquisti precedenti, quindi magari potrei essere interessata ad oggetti che completino il mio acquisto, come ad esempio una spazzola per capelli o un protettore contro il calore emesso dalla piastra stessa.

Ma quali sono le conseguenze? Questo potrebbe portare coloro che ricevono le email a diminuire il loro interesse e di conseguenza a diminuire l’open rate o addirittura, in alcuni casi, a non aprire più per niente le email ricevute da quello specifico brand o nella peggiore delle ipotesi a voler essere rimossi dalla newsletter. Questo studio dimostra che il 54% delle persone dice che annullerebbe l’iscrizione alla newsletter il prima possibile, nel momento della ricezione dell’ennesima email non rilevante.

Email marketing: meno hard selling, più engagement

Abbiamo sopra dimostrato come mandare email automatiche non sia sempre la soluzione vincente. Ma allora qual è il modo più efficace per interagire con il nostro pubblico e come l’email marketing può aiutare il tuo brand?

La chiave è mandare email dal contenuto rilevante a un pubblico segmentato secondo precedenti acquisti, per esempio. Inoltre potrebbe essere utile considerare l’utente non come la persona a cui vendere a tutti i costi il mio prodotto o servizio, quanto più come il mio potenziale acquirente col quale stringere una ‘relazione’.

Scrivere ad esempio efficaci welcome emails, nel momento in cui un nuovo utente si registra sul tuo sito, potrebbe aiutare nell’intento. Queste email infatti, dal TOV spesso personale, dovrebbero includere il nome di colui che manda l’email e dovrebbero dare l’idea di una comunicazione su due fronti e non di un monologo. Successivamente sarebbe importate instaurare un dialogo più familiare e meno corporate e dire all’utente che tipo di email riceverà in futuro e soprattutto, è importante che il brand arrivi alla aspettative dell’utente stesso. Le welcome emails infatti, possono essere usate come test per capire tramite domande, cosa l’utente desidera e quali sono le sue preferenze. La tematica dell’ascolto è quindi una costante per un buon engaging e una buona relazione tra marchio e pubblico.

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Ann Handley

L’email marketing e le CTA non convenzionali (ma efficaci!)

Abbiamo spiegato perché l’hard selling puro e duro non è sempre l’ideale. Coinvolgere il pubblico tramite un efficace story-telling potrebbe essere una soluzione win-win: il brand ci guadagna poiché, tramite il racconto customizzato del suo prodotto o servizio, può raccontare i suoi unique selling points con un approccio più soft, mentre l’utente si sente più coinvolto nel momento in cui riceve email per lui rilevanti e che rispondono alle sue esigenze.

La CTA nelle email è uno degli elementi più importanti e può rappresentare un’ulteriore benefits per l’utente piuttosto che un altro incipit non velato per la vendita. C’è differenza nell’avere una CTA che dice BUY NOW quindi del tutto impersonale, rispetto ad una che invita l’utente a divertirsi come nell’esempio di Trello:

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Trello

L’email marketing non ha, come abbiamo visto, regole standard, ma se fatta in modo adeguato può portare buoni risultati non solo in termini di ROI ma anche per quanto riguarda un valore aggiunto unico per il brand.

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