Facebook promette e poi mantiene. Lo aveva preannunciato nell’autunno dello scorso anno, sono bastati pochi mesi all’azienda per introdurre la nuova feature “Discussioni Correlate” a quelle già esistenti.

Facebook Discussioni Correlate, ecco come funziona

Probabilmente il tempo trascorso sulla piattaforma moltiplicherà con l’introduzione di questa nuova caratteristica. “Beh non può che essere questo l’obiettivo”.

Forse, ma non è quello dichiarato. Facebook sostiene che i suoi utenti trovino e si uniscano a nuove community. In quale modo questa feature lo permetterà? È semplice.

Potrebbe capitarti, scorrendo il feed, di imbatterti nella funzionalità Facebook “Discussioni Correlate” qualora uno dei tuoi contatti pubblichi un link o ricondivida un post, ciò ti permetterà di vedere cosa dicono gli utenti parte di gruppi pubblici sul medesimo post.

Per Facebook, infatti, se i gruppi chiusi aiutano le persone a connettersi tra loro mediante esperienze di vita più profonde che preferiscono tutelare, i gruppi pubblici sono comunità aperte che condividono contenuti relativi a intrattenimento e interessi comuni.

Proprio per questo motivo, il social network ha espresso il desiderio di mettere in contatto i suoi utenti testando nuovi modi che permettono alle persone di venire a conoscenza di gruppo che trattano i medesimi argomenti del post che ha suscitato il loro interesse.

Essere amministratore non è mai stato così divertente

Sarà semplicissimo intervenire, ma attenzione: gli amministratori avranno un maggior controllo sui post del gruppo. Prima della pubblicazione verranno mostrate le regole del gruppo in modo che l’integrità della community interna rimanga intatta.

Inoltre, la nuova funzione admin assist permetterà agli amministratori di impostare regole specifiche al fine di tutelare il gruppo. Ciò aiuterà ad impedire la pubblicazione di alcune keywords e potrà persino escludere determinati utenti dalla conversazione.

Facebook barcolla ma non molla

Vi sembra la ricetta per un disastro? Facebook ha già dovuto affrontare perplessità sorte riguardo la nuova feature introdotta. Nonostante l’azienda abbia dichiarato apertamente i suoi obiettivi, tra questi il desiderio di stimolare conversazioni, le “discussioni correlate” continuano a creare titubanze negli utenti.

I post, sebbene da sempre siano pubblici, in questo modo diventano davvero alla portata di tutti, ciò significa maggior interazioni ma anche l’aumento di possibili critiche.

Potrebbe essere questo lo scopo di Facebook?

Il social network, consapevole di suscitare interesse negli utenti, potrebbe mettere in secondo piano i contrasti che si andrebbero a creare se in termini numerici i suoi risultati migliorassero. Ovviamente, l’azienda ha sottolineato che questa ipotesi non rientra nei suoi piani d’interesse perché esperienze negative portano ad un minor utilizzo della piattaforma e che, quindi, la creazione di dinamiche controverse non è tra i suoi obiettivi anche se “gonfierebbe” le statistiche di coinvolgimento.

Da sempre Facebook ama le sfide e anche questa volta dovrà cercare di far ricredere i più maliziosi.

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